Regolare l’obiettivo significa compiere una scelta, prendere posizione.
Un gesto apparentemente tecnico che implica invece consapevolezza, capacità di osservazione, senso critico.
Per regolare davvero l’obiettivo, devo prima comprendere cosa sto guardando, poi decidere dove posare lo sguardo: stringere l’inquadratura, mettere a fuoco alcuni elementi, lasciarne fuori altri.
È in questo processo che diventa evidente come ogni scelta sia soggettiva: non esiste un punto di vista neutrale, perché lo sguardo – sempre – è frutto di una prospettiva.

Abbiamo scelto questa metafora fotografica perché rappresenta con efficacia una delle finalità centrali della nostra progettazione educativa: promuovere consapevolezza e spirito critico, soprattutto tra i più giovani e nelle scuole, nei confronti dei contenuti culturali e, più in generale, della realtà che ci circonda.

Proprio perché “regolare l’obiettivo” significa riconoscere il valore dell’inquadratura – ovvero del punto di vista – anche questa edizione di Visioni è stata pensata dando spazio a prospettive diverse, a sguardi molteplici,
nella convinzione che elaborare progetti educativi significhi, a tutti gli effetti, fare progettazione culturale. E che ciò richieda uno sguardo ampio e condiviso, aperto al confronto.

(Italiano) Convegno

(Italiano) 20 novembre, dalle ore 9.30 alle 18

Una giornata di incontri perc onfrontarsi sui temi dell'educazione, della mediazione e della fruizione di contenuti culturali.

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(Italiano) Laboratori

(Italiano) 21 novembre, dalle ore 9 alle ore 19

Una giornata di atelier e laboratori condotti da artisti, illustratori ed esperti del settore educativo.

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(Italiano) Famiglie

(Italiano) 22 novembre, dalle ore 10,45 alle 18

Una giornata dedicata ai bambini e alle loro famiglie.

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